Castelli, pittoresche cittadine dai tetti rossi, invitanti regioni vinicole: la Slovenia orientale ci ha accolto con tutta la dolcezza dei suoi luoghi.
Siamo partiti da Lubiana in una grigia mattina di pioggia. Atena, il nostro cane, è salita sull’auto con un solo balzo nella speranza di schivare anche le gocce più piccole che cadevano dal baule aperto. Il nostro viaggio attraverso la Slovenia proseguiva verso la parte orientale del paese, fin quasi al confine con l’Ungheria. Qui la strada era accompagnata da diversi tratti di foresta, dove alberi alti e dritti si affacciavano su una stretta, solitaria, striscia di asfalto.
La prima tappa è stata Celje, antica città poco battuta dal turismo tradizionale che nasconde delle piacevoli sorprese. Primo tra tutte il castello, che con un salto di oltre 400 metri, si affaccia sull’altura a sud della città. È stata la dimora di una delle più importanti famiglie slovene, tanto che le tre stelle araldiche del loro stemma sono ospitate anche nella bandiera nazionale. Oggi il castello di Celje è un vero gioiellino storico: perfettamente restaurato ospita importanti manifestazioni all’aperto e mostre temporanee nei sotterranei. Quando siamo andati noi, era in corso un’esposizione dedicata agli strumenti di tortura medievali… un tema perfetto per una giornata grigia e piovosa!

Il Castello di Celje è visitabile anche con un cane al guinzaglio… che si è divertito moltissimo a guardare l’orizzonte dai bastioni!
La vista dalle mura e a dir poco spettacolare! Nel nostro caso si vedevano per lo più nuvole, ma in una giornata serena lo sguardo spazia per decine di chilometri tutto attorno. Non è difficile capire perché i conti di Celje avessero scelto questa posizione per costruire la loro fortezza! Grazie ai recenti lavori è stato possibile percorrere tutti i camminamenti senza troppi problemi perché sono stati tutti coperti con una tettoia in legno.
Anche il centro di Celje è caratteristico, ma la cosa che più mi ha colpito è stata la biblioteca che si affaccia sul fiume Savinja: è un edificio estremamente moderno, con enormi e luminose vetrate, di dimensioni davvero notevoli. L’atmosfera all’interno sembrava molto vivace e anche il caffè al piano terra era pieno di persone che chiacchieravano.
Se passate da Celje vi consiglio senz’altro la visita al Palazzo dei Principi che nelle cantine ospita “La città sotto la città”. Durante alcuni scavi è infatti stata rinvenuta una strada romana che ora è visibile insieme a diversi affreschi, statue e alcuni resti di rifugi antiaerei. Purtroppo, il Palazzo dei Principi non è visitabile con un cane, quindi, abbiamo dovuto rinunciare.

La meta della giornata era Ptuj, dove ci aspettava l’Ostello Sonce, un edificio da poco rinnovato di un bel colore arancione. Si trova fuori dal centro storico, ma proprio di fronte al lungo ponte che attraversa il fiume Drava.
Passeggiare per il centro storico di Ptuj è quasi magico. Sembra di tornare indietro nel tempo, tra case di pietra, strade acciottolate e davanzali fioriti, in un trionfo di tetti rossi che si possono apprezzare pienamente dalle mura del castello cittadino. È una città molto antica, che rivaleggia con la stessa Lubiana per epoca di fondazione. Il suo centro storico è davvero compatto e in pochi passi si possono vedere, teatri, musei e tutte le attrattive turistiche. Come spesso ci è accaduto in Slovenia, la presenza di Atena ci ha impedito di accedere a diverse attrazioni, ma visitare questa bella cittadina è stato comunque estremamente piacevole e senza dubbio merita una sosta.
Abbiamo scelto di dormire a Ptuj perché si trova in un’ottima posizione per visitare la Slovenia orientale. In pochi chilometri si raggiungono mete molto interessanti, da monasteri e abazie ad importanti aziende vitivinicole. Vicino alla città si trovano infatti due importanti regioni vocate alla produzione del vino: il Sentiero dei Colli di Haloze e la Strada del Vino di Jerusalem-Ljutomer. Per cartine e consigli potete chiedere al centro informazioni turistiche di Ptuj.