Dopo averlo pianificato per mesi, studiando percorsi, distanze, attrazioni, luoghi e panorami, ecco che finalmente si riparte verso gli States. Meta finale: la California!
Il grande viaggio scelto per l’estate 2018 è il tour della California. Ho studiato il percorso, acquistato biglietti, prenotato alberghi e riservato visite. Con grande dispiacere abbiamo portato Atena dai nonni: un simile viaggio non è adatto ai cani. Il solo fatto di doverla rinchiudere nella stiva di un aereo per almeno 12 ore potrebbe esserle fatale. Purtroppo, per i cani di media taglia come Atena, volare è ancora vietato.
4.000 Km di viaggio attraverso il Golden State
Per il nostro viaggio in California ho scelto un percorso ad anello, con partenza ed arrivo a Los Angeles. La ragione, per quanto banale, è di natura prettamente economica: arrivare e partire dal medesimo – immenso – aeroporto costa decisamente meno che variare città.
Al momento dell’acquisto del biglietto (febbraio 2018) non esistevano tratte dirette che da Milano conducessero sulla costa ovest. Quindi, scalo per scalo, abbiamo scelto tra le più disparate proposte quella più conveniente: Bologna (???) – Los Angeles via Londra.
Ho organizzato il viaggio cercando di bilanciare il più possibile le ore di auto e i momenti di visita. In genere impiegavamo circa 2 ore di auto alla mattina per arrivare alla meta e altre 2 ore per raggiungere l’albergo in serata. Nel mezzo potevano esserci alcuni brevi spostamenti. Così il viaggio è risultato assolutamente sopportabile.
Ciò non toglie che alla fine della vacanza il conteggio Hertz ci abbia segnalato più di 4.000 Km percorsi in 14 giorni…
Le foreste: Sequoie, cascate e arrampicate
Abbiamo iniziato il viaggio da due parchi: il Sequoia National Park e Yosemite.
La cosa più impressionante di questi luoghi è la maestosità della natura. Il contatto con le sequoie giganti toglie il respiro. Si ha la certezza di essere al cospetto di qualcosa di sacro, immenso. Di fronte a loro non puoi far altro che sentirti piccolo. In tutti i sensi.
Da non perdere in questo parco la visita al Generale Sherman, l’essere vivente più grande al mondo: una sequoia di oltre 2.300 anni il cui diametro alla base è di 31 metri. Inutile dire che leggere queste cifre e vederle dal vivo è tutta un’altra cosa.
Il centro visitatori del Sequoia National Park Ai piedi di una sequoia Il Generale Sherman La Yosemite Valley Veduta di El Capitan.
Big sur
Dalle foreste della Sierra Nevada abbiamo attraversato le immense pianure della California centrale ricoperte di coltivazioni di ortaggi e frutta fino a Carmel By the Sea e alla costa di Big Sur.
La visita è iniziata dalla Missione di San Carlo Borromeo, splendidamente conservata, ed è proseguita nel pomeriggio lungo la Highway 1 fino a Pfeiffer Beach. Questo tratto di costa prende il nome di Big Sur e rivela panorami mozzafiato ad ogni chilometro. Impossibile restare indifferente ai colori della bassa vegetazione che si stagliano contro l’azzurro del cielo e la schiuma del mare. Ci siamo fermati in una delle tante spiagge lungo la strada e, pur non potendo fare il bagno a causa dell’acqua gelida e delle onde alte anche tre metri, il solo fatto di potersi riempire gli occhi di tanta bellezza è stata un’esperienza indimenticabile.
Alla sera abbiamo scoperto Monterey con il suo pittoresco pier.
Missione di San Carlos Borromeo a Carmel Riserva Naturale di Point Lobos Il Bixby Bridge lungo la costa di Big Sur. Il molo di Monterey.
Alla scoperta della Silicon Valley e San Francisco
Per un’appassionata di tecnologia come me, una sosta nella Silicon Valley era quantomeno doverosa!
Così, Google Maps alla mano, siamo andati alla scoperta di Netflix, Apple, Google, Tesla, garage e musei che hanno fatto la storia della tecnologia mondiale. Poco distante ci aspettava l’Università di Stanford… nulla a che vedere con il concetto italiano di Università! Una vera e propria città nella città dedicata solo agli studenti.
La giornata si è conclusa con l’arrivo in una San Francisco colorata dalla luce del tramonto.
Ci siamo fermati tre notti a San Francisco. E di certo ne avrebbe meritate di più. Questa città sfugge ad ogni classificazione. Ci sono certamente situazioni discriminatorie, ma ho avuto la forte impressione che qui, avrei potuto essere ed esprimere me stessa senza alcuna limitazione. San Francisco accetta ogni cultura, ogni minoranza, ogni pensiero. Cambiare strada e quartiere significa entrare in un nuovo mondo: hippy, italiani, messicani, cinesi, vietnamiti, omosessuali… ognuno ha il proprio spazio e la propria possibilità di esprimersi.
Il nord della California e la Sierra Nevada
Abbiamo scelto di seguire un percorso che ci portasse nel nord della California, lontano dalle solite mete turistiche italiane. Per questo ci siamo fermati al Point Reyes Natural Reserve e al Lassen Park. Il primo è una riserva naturale costruita sulla faglia di Sant’Andrea, il secondo viene anche definito il piccolo Yellowstone a causa delle sue intense attività sulfuree. Il monte Lassen stesso è in realtà un gigantesco vulcano dormiente.
Da lì abbiamo percorso il versante ovest della Sierra Nevada verso sud, incrociando piccoli paesi sperduti, dove vedere dei turisti italiani era considerata una incredibile rarità. Città fantasma, vecchi tratti di storiche ferrovie, praterie bruciate dal sole e sterpaglie rotolanti davanti ad una vastità di spazi inimmaginabile ci hanno trasportati in un attimo nel vecchio West. Per poi farci comprendere che qui il West non è mai scomparso: ci eravamo proprio dentro.
Attraversare la Death Valley
Per ricongiungerci alla costa siamo passati dalla Death Valley: mai un nome fu più azzeccato!
Qui abbiamo goduto di un incredibile tramonto sulle dune di sabbia e di uno dei cieli stellati più spettacolari che abbia mai visto. Il caldo era asfissiante: restare all’esterno, anche di notte, significava sentire il vento che prosciugava rapidamente qualsiasi liquido del tuo corpo. Qui erano costretti a lavorare i minatori. Molti di loro non facevano ritorno.
Per arrivare a San Diego abbiamo imboccato un tratto della famigerata Route 66: ormai un sottile nastro di asfalto bordato da costruzioni decadenti. Di certo trasmette lo squallore a cui andavano incontro le migliaia di sfollati che negli anni ’30 del Novecento migravano verso la California alla ricerca di una nuova vita. Trovando solo la fame.
San Diego, ad un passo dal Messico
Dopo l’arsura dei deserti, San Diego è apparsa come un’oasi!
Moderna, curata e piena di vita è una città in cui potrei anche vivere. E’ colorata come una città del Messico, che dista solo una manciata di chilometri, ma ha le comodità e l’ordine di una cittadina americana. Qui le spiagge si condividono con foche, leoni marini e svariate specie di uccelli. Il contesto è splendido, anche se non paragonabile a Big Sur. Per noi mediterranei l’acqua rimane sempre un po’ freddina, ma gli americani si tuffavano ugualmente!
Los Angeles: goodbye California!
La nostra avventura si è conclusa tra le spiagge di Venice e Santa Monica e dopo una doverosa visita ad Hollywood e al Pueblo antico di Los Angeles.
La città non mi ha particolarmente entusiasmato, non mi sono sentita sempre al sicuro e non so se tornerei. Tuttavia, mi ha regalato una full immersion nella variegata popolazione americana.
Camminare lungo la passeggiata di Venice è straniante: qui puoi incontrare qualsiasi tipologia di essere umano che si possa immaginare.
Qui trovi il mio percorso con le diverse tappe.